Verso un nuovo concetto di Laicità

I giovani si stanno disaffezionando alla pratica di fede. Una tendenza che coinvolge più culture e sembra essere figlia della globalizzazione. Tutto ciò però potrebbe non essere sinonimo di crisi bensì sintomo di un cambiamento in atto nella società, tanto che a essere messe in discussione sembrano essere tanto la religiosità quanto la laicità. E se è vero che l'uomo non può vivere senza religione né senza laicità, stiamo forse assistendo alla nascita di una terza via? (5 marzo 2011)


Ospiti

Claudio Gentile, presidente del circolo letture liberali di Firenze
Andrea Maccarini, docente all’Università di Padova e relatore del seminario “Abbiamo bisogno della religione?”, tenutosi a Trento il 22 febbraio (un interrogativo cruciale che nasce dall’analisi di un libro di Hans Joas e riguarda la società contemporanea, sia dal punto di vista dell’esistenza individuale, sia sul piano politico e culturale)
Vittorio Bellavite, coordinatore del movimento Noi siamo Chiesa
Gianpiero Vincenzo, scrittore musulmano di origini italiane, presidente degli Intellettuali Musulmani Italiani
Franco Grillini, presidente onorario Arcigay

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Hanno detto…

“Presumere che la laicità istituzionale abbia intenzione di farsi religione civile sostitutiva della religiosità, è un'idea priva di sostanza. La società che emerge dal principio di separazione tra Stato e religioni non è monopolista o esclusiva. Lo spazio pubblico che ne deriva è uno spazio aperto. Allora, come fa a reggersi l'accusa alla laicità istituzionale di escludere la religione dallo spazio pubblico, quando, per quanto attiene alla religione, la laicità istituzionale teorizza e fa esattamente il contrario? ”

Raffaello Morelli, Lo sguardo lungo, pag. 325 (Edizioni ETS).